Roberta Barabino viene da Genova e suona le sue canzoni da quando aveva sedici anni, da principio per l’esigenza di dire a suo modo qualcosa a qualcuno, per fare un regalo attraverso una dimensione domestica, amicale, familiare. L’incontro ed il lavoro con Bob Quadrelli (poeta e cantautore genovese, vincitore nel ’97 del premio Tenco) le dona più fiducia nella sua  fantasia e  le apre le porte dell’underground cittadino, costringendola a misurarsi con un vero pubblico. Inizia così a partecipare ad eventi e festival (finalista al concorso “Un mare di donne” 2008, vince nel 2009 il premio MET di Imperia per la miglior canzone originale); con i primi concerti inizia la  collaborazione con i “Neropaco” (una banda di truci metallari che, nonostante l’antipodica sensibilità musicale, riesce a trovar con lei la via per un mutuo scambio artistico), gruppo che la accompagnerà fino alla registrazione del primo disco, “Magot”. Roberta da piccola era chiamata in francese dal padre Magot (“bertuccia”, ma anche “tesoro”): le piace l’idea di mantenere, per se stessa e il gruppo che oggi la accompagna, un nome che situa la poetica del progetto in un tempo fanciullo.
Lungo il percorso di “Magot” (il disco in uscita a settembre per Egeamusic), tanti altri incontri: Raffaele Rebaudengo, Stefano Cabrera e Roberta Izzo (Gnu Quartet), Tristan Martinelli (Numero6, Deian e Lorsoglabro), Claudio Borghi (Giua) , Raffaele Abbate (Orange Home Records) e Antonio Marangolo tra gli amici che partecipano al disco.
Nelle canzoni racconta del vissuto quotidiano dal suo intimo punto di vista e, mentre si evolve nella composizione, mantiene il suo stile personale, la  sua  semplicità.
Roberta suona la chitarra e  il pianoforte, ad accompagnarla oggi dal vivo Tristan Martinelli, eclettico polistrumentista torinese che vive a Genova e Jacopo Ristori, giovane e creativo violoncellista diplomato al Conservatorio.

Autore 2011

Gino Paoli